Il tradimento è come la gramigna, più cerchi di estirparla, più si riproduce! Attraverso i secoli e nonostante la repressione e la punizione (anche con la pena di morte) del fedifrago, il tradimento non conosce limiti e frontiere. Ancora oggi, sebbene sia poco applicato, nella legislazione italiana esiste la possibilità di addebito della separazione per colpa conseguente ad adulterio.
Ma perché l’essere umano continua a tradire nonostante le innumerevoli conseguenza negative?
A cercare di dare una risposta all’inclinazione al tradimento dell’essere umano ci vengono in soccorso numerosi studi scientifici. Sembra che alla luce degli studi più recenti non sia solo una questione di “psicologia”: chi tradisce lo fa perché, almeno in parte, sta scritto nel DNA.
Durante il 23° Congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria di Vienna (marzo 2015) sono stati proposti alcuni studi sull’esistenza dei “geni della scappatella”: “Per ora è un’ipotesi da verificare e non deve certo diventare un alibi per fedifraghi seriali” ammonisce Marcel Waldinger della Utrecht University olandese, che però aggiunge “Il puro approccio psicologico al tema dell’infedeltà non è più valido, perché è stato sfidato da nuovi dati scientifici che chiamano in causa fattori neurobiologici e genetici”.
Con la relazione dal titolo “Infedeltà: normale o patologica?” lo studioso americano Richard Balon della Wayne State University di Detroit, ha dichiarato al congresso che “Alcuni studi sembrano suggerire che certe persone potrebbero essere più predisposte di altre alla ricerca di novità amorose. A rendere più inclini alla fedeltà o al tradimento potrebbero essere particolari assetti genetici dei sistemi della dopamina e dell’ossitocina”
Non a caso la dopamina viene considerato l’ormone del piacere, della ricompensa, della curiosità di nuove emozioni (è coinvolto nell’innamoramento, ma anche nell’assunzione di droghe e alimenti come il cioccolato o la pizza) e l’ossitocina è l’ormone dei legami, delle coccole materne e degli abbracci. L’ipotesi, dunque, è che una variabilità nei geni che regolano i due circuiti possa predisporre a comportamenti sessuali differenti: la stabilità di coppia o il bisogno di esplorare.
Ricerche che provano a scavare in un‘eventuale genetica del tradimento sono state condotte anche su coppie di gemelli identici, sia uomini sia donne, arrivando alla conclusione che condividere lo stesso DNA sembra predisporre a tassi di infedeltà molto simili. Ma l’argomento resta un campo aperto: “Il problema principale”, osservano Balon e Waldinger, “è che condurre studi scientifici sul tradimento è difficile. Non sono molte le persone disposte ad ammettere una relazione sessuale al di fuori della coppia, per cui è complicato raggiungere numeri in grado di produrre risultati statisticamente significativi. Quindi si può dire che alcune prime indicazioni su un possibile legame fra geni e infedeltà ci sono, ma vanno approfondite”.
I due studiosi ricordano però che “I geni non funzionano senza l’ambiente, a determinare i comportamenti sessuali è un mix di fattori genetici ma anche biologici, culturali, storici, psicologici e religiosi”.
Per approfondire le motivazioni di tipo psicologico che conducono al tradimento ti rimandiamo all’articolo “10 motivi per tradire” già pubblicato sul nostro sito.
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