Che differenza c’è tra tradimento maschile e femminile?
Nell’immaginario collettivo, l’uomo che tradisce è un individuo capace di conquistare più donne, e quindi ha un valore aggiunto. Se invece è una donna che viene scoperta a tradire, verrà etichettata come una persona immorale, per essere gentili, una “poco di buono”.
Questo avviene sia in Occidente sia in Oriente, anche nelle società dove si paventa una uguaglianza di diritti tra uomini e donne.
Questioni biologiche
Tradire significa anche correre il rischio di una gravidanza le cui conseguenze sono molto evidenti per la donna. Come per gli altri mammiferi è lei che ha un numero limitato di uova, porta in grembo i figli e li accudisce fino a quando non sono indipendenti. Questo porterebbe le donne ad essere più riservate e ad investire maggiormente a livello affettivo, in quanto l’amante potrebbe essere il padre di un ipotetico figlio. L’uomo potenzialmente invece potrebbe fecondare infinite donne e non è necessario nella gestazione e nell’accudimento primario. Questa diversità biologica fa sì che l’uomo sia più distante dall’idea di figlio: non è nel suo corpo che avviene ogni mese il ciclo con le mestruazioni (evidenza di un figlio non concepito) ed è più vicino al bisogno competitivo di assicurare il tramandarsi del suo patrimonio genetico.
Diversità affettive tra i due sessi.
Infedeltà maschile
L’uomo di solito è alla ricerca di esperienze sessuali che non implichino coinvolgimento affettivo e lo fa anche se appagato dalla relazione primaria. L’uomo infatti tende ad intrattenere relazioni extraconiugali di breve durata, che interrompe nel momento in cui diventano complicate o rischiano di mettere a repentaglio il suo rapporto più duraturo: nella sua mente le due situazioni possono benissimo convivere, trattandosi di circostanze diverse e ben distinte, che soddisfano da un lato il suo desiderio di evasione e la sua pulsione sessuale non tenuta a bada, dall’altro la necessità di costruire una famiglia con la donna della sua vita. Forse è proprio questo il problema che sta alla base dell’infedeltà maschile, l’incapacità di rinunciare a qualcosa.
- Infedeltà femminile
La donna tradisce quando si sente infelice ed insoddisfatta nel rapporto ufficiale ed è alla ricerca di un rapporto sostituivo che possa riempire il suo vuoto emotivo. L’esperienza sessuale per la donna è secondaria rispetto al bisogno di sentirsi importante per qualcuno dal punto di vista affettivo. Il preludio al tradimento si ha quando si sente sola pur vivendo un rapporto a due. Quando realizza di vivere una relazione senza progetti per il futuro comincia a flirtare con altri uomini per attirare la loro attenzione, all’inizio per gioco, senza considerare ciò come il bisogno di avere una nuovo rapporto. Quando in modo del tutto casuale si ritrova in una relazione segreta realizza che il mancato rispetto del patto di fedeltà coincide con il desiderio, inizialmente inconscio, di porre fine alla relazione. Il tradimento può anche rappresentare un grido di aiuto estremo da lanciare al proprio marito affinché si accorga del suo disagio.
In linea generale quindi il tradimento avviene sempre come conseguenza di un problema interno alla relazione di coppia per cui sentono di dover volgere lo sguardo al di fuori del rapporto per trovare una qualche forma di appagamento che all’interno risulta impossibile da trovare.
Il coraggio del cambiamento
Dalle considerazioni fatte fin qui, segue un’altra grande differenza fra tradimento maschile e femminile: avere il coraggio di lasciare le proprie certezze per inseguire un ideale di felicità, tipico delle donne. Molto spesso, proprio in quanto il tradimento maschile è spesso di tipo sessuale e non emotivo, quando un uomo viene scoperto o si trova comunque a dover scegliere fra compagna ufficiale ed amante, sceglie di restare con la prima. Non da ultima è la tendenza degli uomini a rispettare le tradizioni e quindi fare più fatica a lasciare la famiglia. Al contrario, se una donna tradisce con il cuore, non riesce più a tornare indietro, non riesce a portare avanti due vite parallele e sceglie di iniziare una nuova vita, non potendo più pensare di convivere con un uomo che l’ha delusa e lasciata sola troppe volte.
L’onore del maschio
Culturalmente e da sempre i maschi hanno frequentato le prostitute, mentre le femmine stavano a casa ad accudire i figli. Si è creata quindi un’abitudine nel pensare al tradimento maschile come una cosa normale, mentre quello femminile è un disonore, una presa in giro ai danni dell’uomo. Nella nostra cultura è l’uomo “che porta i pantaloni” e che ha il diritto di fare “il bello ed il cattivo tempo”, mentre le donne per abitudine seguono il marito e gli sono devote. In quest’ottica, è naturale che i tradimenti maschili vengano visti come “peccati veniali”, mentre quelli femminili come “peccati mortali”.
Tirando le somme sulla domanda da cui siamo partiti, il tradimento femminile è di solito più pericoloso per quanto riguarda la tenuta della coppia e della famiglia, in quanto indice di una profonda frattura dentro la relazione che può condurre alla separazione. In una società dalle radici maschiliste permane quindi una valutazione estremamente negativa del tradimento femminile in quanto portatore di uno sconvolgimento familiare e sociale.
Maurizio Sgambati e Antonella Besa
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