Lasciarsi o rimanere insieme? Questo è il dubbio dei partner di fronte al tradimento. All’indomani di un tradimento, la coppia diventa teatro di un dramma che si consuma fra la delusione, la rabbia, la sfiducia da una parte e l’inevitabile cambiamento, la capacità di sopravvivenza e la qualità della relazione dall’altra.
Di seguito i motivi più comuni per cui si decide di restare assieme:
- C’è amore. Il tradimento ha portato a galla dei problemi, ma di base la coppia si ama.
- Manca il coraggio di chiudere. Alcune relazioni resistono perché è più comodo rimanere assieme piuttosto che affrontare una rottura.
- Per i figli. Ci si sente responsabili dei figli e si decide che non vale la pena dare loro il dolore di rompere la famiglia.
- Per i soldi. Separarsi costa, quindi se non si hanno soldi a disposizione, la vita da separato è molto più dura.
Le ricerche dicono che per superare un tradimento ci si impiega in media un anno. Per far sì che il tradimento non sia solo un trauma, ma un evento di crescita, forse si devono rivedere le aspettative nei confronti delle relazioni di coppia.
“L’ideale della monogamia è frutto più di una condanna sociale e culturale dell’infedeltà che della coppia adulta abbastanza per parlare della propria attrazione verso altre persone, i problemi interni e il modo per costruire un futuro migliore insieme”, dice Kate Figes, counselor matrimoniale, autrice di Our Cheating Hearts: Love, Loyalty, Lust and Lies. “Le relazioni stanno attraversano cambiamenti radicali che riguardano aspettative, equilibrio tra vita e lavoro e l’etica moderna della felicità individuale. Una relazione intima dovrebbe essere quella in cui possiamo essere imperfetti e sentirci comunque amati”.
Ma l’infedeltà attacca un bisogno umano essenziale: sentirsi speciali per un altro essere umano, che è una delle regole principali su cui si basa una relazione di coppia tradizionale. I partner devono fare un grosso lavoro di comprensione e scambio per riuscire a superare ed integrare veramente il tradimento nella loro storia.
Per il partner tradito si tratta di:
- Far cicatrizzare la ferita dandosi il tempo per star male
- Perdonare (non sopportare) l’altro
- Capire la propria responsabilità rispetto all’accaduto
- Ascoltare i propri sentimenti
Per il partner traditore si tratta di:
- Capire ed aiutare l’altro a superare il momento
- Perdonare sé stessi
- Fare chiarezza nei propri sentimenti
- Chiudere la storia con la terza persona
Ecco i consigli dello psichiatra Scott Haltzman, autore di The Secrets of Surviving Infidelity, manuale per sopravvivere all’infedeltà appena pubblicato dalla John Hopkins University Press:
- Chiudere la storia e tagliare ogni contatto con la terza persona.Sembra ovvio, ma molti continuano a mantenere contatti con la terza persona. Questo crea confusione, toglie tempo ed energie alla relazione.
- Costruire un matrimonio trasparente. Basta con gli sms, le password e le bugie: per tornare ad essere felici insieme bisogna ristabilire la fiducia.
- Creare tempo per parlare.Visto il punto a cui si era arrivati, cercare di ristabilire attraverso il dialogo una profonda conoscenza reciproca che avvicini e permetta di tornare ad uno scambio di coppia di qualità.
Di base però ci deve essere la volontà di continuare a stare insieme da parte di entrambi. Bisogna crederci, fare di tutto per recuperare il rapporto, attivare una modalità alternativa di vedere e vivere la coppia. Il tradimento è uno degli eventi che possono capitare all’interno della vita di coppia, bisogna metterlo in conto ed affrontarlo più che come una disgrazia, come un fatto che fa riflettere su come abbiamo gestito il rapporto e dove ci siamo persi. E da qui, se vogliamo, riprendere il viaggio insieme.
Il percorso da seguire per il tradito e il traditore deve essere quindi spontaneo e sincero. L’aiuto di uno psicoterapeuta può essere decisivo per superare i momenti più difficili stimolandone la somatizzazione e la comprensione per proseguire oltre. Una cosa è certa: un tradimento non significa sempre che la coppia sia da buttare via. A volte è una richiesta di aiuto che va ascoltata come tale.
Antonella Besa
Per conoscere l’attività della dott.ssa Besa visitate il sito www.psicologo-sessuologo-pordenone.com
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