La senti questa voglia di ballare appena parte Àlvaro con Sofia? Non vedi l’ora che arrivi la sera per incontrarti con gli amici e andare in discoteca? La serata è perfetta per andare al concerto dei Pearl Jam?
Il brivido di eccitazione che si sente anche solo al pensiero di unire lo stare insieme ad altre persone e condividere con loro un evento musicale non è solo l’effetto di un’attività ormonale adolescenziale (o quello che ne rimane) ma anche un vero e proprio bisogno ancestrale, finalizzato alla ricerca di un partner adatto. A sostenere questo sono degli psicologi evoluzionistici: socializzare e festeggiare vanno a braccetto, è sempre stato così, anche per i nostri antenati. Recenti studi hanno confermato che anche la necessità degli individui di trovare una dimensione sociale nella danza di gruppo è scritta nel nostro DNA e rappresenta un strumento attraverso il quale si seleziona nel gruppo il possibile partner.
Creare dei gruppi di persone e muoversi ritmicamente insieme è un modo che fin dagli albori della nostra storia traduce la necessità di comunicare gli uni con gli altri. Nello stesso tempo il consolidamento di legami sociali attraverso la danza porta alla condivisione di atteggiamenti utili alla sopravvivenza della specie. Insomma, anche i neanderthaliani facevano festa e ballavano assieme rispettando ciò che l’istinto dettava. Gli studiosi sostengono che la migliore abilità nel coordinare i movimenti a tempo di musica assicurava maggiori possibilità di sopravvivenza.
“Chi balla e si muove a tempo di musica circondato da altre persone – spiega il sociologo francese Émile Durkheim – sente nel corpo una particolare energia, un’elettricità che si diffonde il tutto il corpo. Questa sensazione è il risultato di un mix di stimoli che arrivano al cervello dell’individuo originati dalla vicinanza con altri simili, la condivisione di un’esperienza e il benessere che tale situazione provoca. L’essere accettati, sentirsi parte di una comunità, riconoscere se stessi negli altri è l’elemento portante di ogni corrente religiosa basata sulla socializzazione. È una forza che sembra mettere in contatto l’individuo con un’energia esterna e straordinaria.”
Esempi di aggregazione sociale nei nostri antenati sono i rituali religiosi: feste in cui il ritmo della musica era fondamentale, guidate da uno sciamano. Oggi quel ruolo potrebbe benissimo essere riconosciuto nella figura del DJ!
Gli scienziati hanno analizzato il DNA dei nostri antenati danzatori e hanno riscontrato l’esistenza di un gene comune che permetteva loro di socializzare meglio.
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