L’arrivo di un figlio nella coppia è un cambiamento così radicale che segna la natura della coppia stessa. Non si è più due persone con la propria identità, ma si acquisisce quella di madre e padre. Il nucleo famigliare si allarga. Questo cambiamento porta a vivere momenti e mesi delicati e difficili, soggettivi e variabili per ogni coppia. È necessario ritrovare la complicità perduta nei mesi precedenti alla gravidanza ed il parto, cercando di comprendere la nuova situazione ed affrontarla nel migliore dei modi.
Ogni “nuova” famiglia deve indossare nuove vesti e comprendere che la situazione è cambiata. La mamma, diventa tutt’uno con il nascituro e sente, in maniera costante, un filo che la collega al proprio piccolo. Questo tipo di processo tende ad escludere la figura paterna, e quindi il neopapà può arrivare anche a provare gelosia per la piccola creatura che c’è nella culla. A tal proposito c’è molta letteratura e si trovano molti articoli, noi vogliamo portare alla vostra attenzione ciò che dice la Prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati di Milano.
Secondo la Graziottin, ci sono tre grandi componenti della relazione di coppia: la dimensione romantico-erotica, quella di complicità amicale e quella di solidarietà (“partnership”). Con la nascita del figlio si riducono in maniera tangibile la dimensione romantico-erotica e quella di complicità amicale, mentre sale e diventa prioritaria quella della solidarietà. Questo è di sicuro un aspetto importante per la cura del nuovo nato ma che, se esasperata, uccide l’intimità e l’erotismo nella coppia, provocando danni inevitabili al cuore dei due genitori.
La Prof.ssa Graziottin parla dei tre fattori che mettono a rischio la coppia:
1) gli atteggiamenti di gelosia che può avere il neopapà nei confronti del bimbo e il sentimento di esclusione dal rapporto molto profondo della compagna con loro figlio;
2) la delusione di lui che prova una sorta di frustrazione nei confronti del matrimonio o della convivenza, percependoli come noiosi e molto faticosi;
3) la percezione che la vita che si vive è troppo caotica e cambiata rispetto a prima.
“In termini quantitativi, – spiega la Graziottin – la percentuale di mariti che giudicano “buona” la qualità della relazione di coppia passa dall’84% al 48% dopo la nascita del primo figlio, con un crollo ancora più deciso per la qualità della vita sessuale, giudicata buona dal 69% degli uomini prima della nascita e solo dal 28% di loro, dopo.“
Questi numeri sono allarmanti.
Recuperare il rapporto sentimentale è il primo passo per evitare una crisi. Quali sono i passi da seguire?
- Innanzitutto, bisogna avere il coraggio di capire che il diventare genitori e calarsi nel ruolo è un passaggio obbligatorio, da fare con molta attenzione. Spesso i nove mesi che dell’attesa del bebè non sempre sono sufficienti a capire cosa sta succedendo, solo con il ritorno dall’ospedale con un fagotto nell’ovetto si comprende la verità della nuova situazione e per molti neogenitori inizia l’ascesa verso l’incomprensione. Diventare genitori richiede un impegno attivo, senza lasciarsi andare alle emozioni negative che giungono appena passata la prima euforia dettata dalla novità. Compreso questo si è già a metà dell’opera.
- Altro punto importante, la ricerca di ritagli di spazio per se stessi per fuggire dal “triangolo” con il nuovo/a arrivato/a. Basta anche una sera alla settimana per la coppia, chiedendo aiuto a qualcuno per lasciare in mani sicure il proprio bimbo e non portarsi fuori di casa alcuna preoccupazione.
- Il partner dovrebbe manifestare tenerezza ed entusiasmo nei confronti della neomamma. Perchè non un corteggiamento? Si sa che l’autostima della donna rischia seriamente di essere compromessa in questo periodo, si vede brutta e fisicamente poco attraente. È affaticata dalla nuova incombenza e dalla responsabilità che si sente addosso, stati d’animo che possono portare anche alla depressione post-partum. Invece di “fuggire” nel lavoro, nella palestra, con gli amici o, più praticamente, in un nuovo amore, il partner dovrebbe prestare più attenzione alle richieste di aiuto della partner, anche se non esplicite o nascoste dall’isteria. Per inciso, sono in netto aumento le avventure extraconiugali di lui durante il puerperio… ù
- La neomamma dovrebbe a sua volta evitare di fare “coppia fissa” con il figlio, specie se maschio, mantenendo un giusto equilibrio di attenzione anche nei confronti del partner.
- La crisi sessuale può essere ridimensionata aiutandosi a vicenda con la giusta comprensione. Fisicamente lei potrebbe faticare a recuperare una migliore forma fisica. Il problema può non essere soltanto nei chili di troppo, ma anche nel ripristino di una buona tonicità dell’apparato sessuale. L’impazienza del partner non aiuta e rischia di complicare ancora di più le cose.