È meraviglioso prendere atto di come il corpo della donna muti durante la gravidanza, una metamorfosi stupefacente e perfetta: andiamo a capire nel dettaglio che cosa accade. Le modificazioni organiche materne, ormonomediate, sono funzionali a permettere il normale sviluppo del feto fino ad un’epoca in cui diventa “maturo” per vivere al di fuori di esso, a preparare il proprio corpo al travaglio e al parto, e a sviluppare la capacità di poter nutrire, tramite l’allattamento, il proprio bambino. Gli ormoni non solo modificano l’aspetto fisico della donna, ma ne influenzano anche lo stato psicologico (Mistrangelo).
1. Modificazioni dell’utero
Le modificazioni più vistose per effetto della gravidanza avvengono a livello dell’utero, che dopo il concepimento si sviluppa per assicurare l’ambiente adatto allo sviluppo e alla crescita del feto.
L’utero al di fuori della gravidanza ha una lunghezza di 6-7 cm, mentre al termine della gravidanza misura all’incirca 30 cm, il suo peso aumenta da 50-60 g a 1000–1500 g. È verso la dodicesima settimana di gravidanza che da organo pelvico diventa, in rapporto al suo sviluppo, organo addominale e il suo fondo comincia a spuntare al di sopra della sinfisi pubica. Alla ventesima settimana raggiunge l’altezza dell’ombelico. La massima distensione si osserva tra la trentaseiesima e la trentottesima settimana quando il fondo uterino raggiunge lo sterno.
2. Modificazioni delle mammelle
Durante la gravidanza si completa lo sviluppo della ghiandola mammaria che, al termine, risulta pronta per la sua funzione: la lattopoiesi. L’areola mammaria si allarga e va incontro a iperpigmentazione, i capezzoli si estroflettono, diventano più turgidi e spesso più sensibili e dolenti. Spesso si osserva la secrezione di colostro già dai primi mesi di gestazione. Tale produzione aumenta dopo il parto, fino ad evolvere nella montata lattea.
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3. Aumento del peso corporeo
Mediamente l’aumento ponderale durante la gravidanza è di circa 10-12 chilogrammi, anche se vi sono notevoli variazioni soggettive. L’aumento di peso non è particolarmente evidente nel corso del primo trimestre bensì caratterizza la seconda metà della gravidanza. Tale aumento di peso è dovuto:
- alla crescita fetale
- all’aumento di volume dell’utero
- alla formazione dei nuovi tessuti (placenta, liquido amniotico)
- alla ritenzione idrica nel compartimento extracellulare (edema fisiologico)
- all’aumento dei depositi adiposi volti a soddisfare il nuovo bisogno energetico.
4. Modificazioni a carico dell’apparato cardiocircolatorio
In gravidanza il cuore è spostato in alto, il volume cardiaco aumenta e, al controllo con elettrocardiogramma, l’asse cardiaco risulta spostato a sinistra. Aumentano la frequenza cardiaca (+15 battiti al minuto) e la gittata (+7 ml). Aumenta percentualmente il flusso di sangue all’utero, ai reni, alle mammelle, alla cute e alle estremità. Nel contempo si verifica una vasodilatazione generalizzata. Ne consegue una riduzione della pressione arteriosa, soprattutto quella diastolica. I valori pressori nel corso della gravidanza hanno un andamento a “U”, con abbassamento fino intorno alle 24 settimane di età gestazionale, per poi ritornare a valori simili a quelli pre-gravidici verso il termine.
5. Modificazioni ematologiche
L’aumento del volume ematico si verifica in modo differenziato, con un aumento maggiore del volume plasmatico ed un aumento minore della parte corpuscolata, con conseguente emodiluizione. Questo significa che l’ematocrito (Ht) e l’emoglobina (Hb) sono più bassi rispetto ai valori pregravidici. I globuli bianchi, in particolare i granulociti, aumentano; le piastrine si riducono, pur rimanendo nei range di normalità per la donna non gravida. La gravidanza rappresenta uno stato di ipercoagulabilità, con aumentato rischio tromboembolico. Sono inoltre aumentati il colesterolo, la transferrina e la fosfatasi alcalina; non si modificano le transaminasi e la bilirubina; sono ridotte l’albumina e le globuline ematiche.
6. Modificazioni a carico dell’apparato uropoietico
Durante la gravidanza aumentano il volume renale e il flusso ematico, nonché la filtrazione glomerulare. In particolare aumenta la filtrazione e si riduce il riassorbimento delle proteine e del glucosio, con conseguente possibilità di una modesta proteinuria e glicosuria fisiologiche. Tali modificazioni nella escrezione del glucosio, associata al maggior rilassamento dei tessuti ureterali, dovuta alla stimolazione del progesterone, fa sì che, nel corso della gravidanza, si verifichino con una certa frequenza infezioni sintomatiche e asintomatiche delle vie urinarie.
7. Modificazioni a carico dell’apparato respiratorio
Durante la gravidanza avvengono cambiamenti sia anatomici sia funzionali. Nella gravidanza avanzata il diaframma è sollevato di circa 4 cm. Si verificano un aumento della ventilazione/minuto e del consumo di ossigeno ed una riduzione della capacità polmonare totale. Vi è un aumento della pressione parziale dell’ossigeno (pO2) ed una riduzione della pressione parziale dell’anidride carbonica (pCO2). I valori di pCO2 si riducono nella seconda metà della gravidanza a 27-32 mm Hg (rispetto ai 40 mm Hg dello stato non gravidico). Questo fa aumentare il gradiente dell’anidride carbonica fra il feto e la madre, facilitando il passaggio dell’anidride carbonica dal feto alla madre. È comune una sensazione di dispnea la cui causa non è chiara.
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8. Modificazioni a carico dell’apparato gastroenterico
Durante la gravidanza vi è una riduzione della motilità gastrointestinale con conseguente reflusso gastrico dovuto all’aumentato tempo di svuotamento gastrico e all’aumento della pressione intraddominale. Ciò spiega i bruciori di stomaco, dovuti anche alla riduzione di tono dello sfintere alla giunzione gastroesofageo. È anche comune in gravidanza la stipsi, dovuta alla ridotta motilità intestinale ed all’aumentato riassorbimento di acqua. L’eziologia della nausea e del vomito frequentemente presenti nel corso del primo trimestre non è chiara, anche se viene attribuita in parte alle modificazioni ormonali (aumento del progesterone e del betaHCG) ed in parte al rilasciamento dei muscoli gastrici.
9. Modificazioni endocrinologiche
Le modificazioni più importanti riguardano il metabolismo glucidico. La gravidanza è considerata uno stato “diabetogeno”, dovuto alla produzione, da parte della placenta, dell’ormone lattogeno placentare (HPL), che
aumenta la resistenza dei tessuti periferici e del fegato all’insulina. Anche gli estrogeni ed il progesterone contribuiscono all’aumentata resistenza all’insulina.
10. Modificazioni del tessuto connettivale e osteo–articolari pelviche
Durante tutta la gravidanza la maggiore produzione di elastasi e di relaxina esalta la flessibilità del tessuto connettivale pelvico, preparando il canale del parto all’evento nascita. Le articolazioni ossee diventano più mobili per modificazioni subite dalla cartilagine stessa e per la maggior lassità legamentosa. La sinfisi pubica subisce cambiamenti tali da consentire una certa articolazione tra le due branche ischio-pubiche.
Liliana Zagaria
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