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Bambini “mammoni”

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10 frasi da non dire mai ai bambini

Si parla di “mammoni” se ci riferiamo a quei bambini fino ai 3/4 anni che faticano a separarsi dalla figura materna, un distacco (in genere contraddistinto dal momento dell’inserimento nella scuola materna) che a volte assume i toni della tragedia tra strilli e pianti. Confermare quotidianamente il proprio affetto nei confronti del bambino infonde in lui un senso di sicurezza e rassicurazione, elementi fondamentali per una crescita sana, ma se l’avete abituato ad un’eccesso di attenzioni, anche quando l’intento è il più benevolo e amorevole del mondo, queste diventeranno un’arma a doppio taglio: secondo recenti studi, se il piccolo è sorvegliato con stretto controllo, dorme ancora nel lettone con voi e continua a venire allattato al seno dopo il primo anno di vita, avrà quasi sicuramente in fase di crescita difficoltà a comportarsi in modo autonomo. Le conseguenze derivanti da questo atteggiamento genitoriale sono la creazione di bambini dipendenti e possono estendersi al disturbo nell’addormentamento, alla paura del buio, fino all’ansia da separazione.

Risulta quindi cruciale l’approccio dei genitori ed in particolare della madre, con la quale il bambino costruisce con il passare del tempo un legame speciale. Com’è possibile, quindi, gestire al meglio l’attaccamento morboso dei nostri piccoli?

Ansia da abbandono

Prima di tutto il distacco deve avvenire gradualmente, senza fretta, inizialmente per tempi brevi, ad esempio 5 minuti, fino a separazioni di intere mattinate, se ad esempio siete madri lavoratrici. In questa maniera riuscirete ad abituare il piccolo all’idea del distacco facendo scomparire, ogni giorno di più, la sua angoscia.

Durante il suo percorso di crescita, il bambino deve comprendere l’importanza di avere dei legami esterni al rapporto esclusivo madre-figlio, entrando in contatto con altri membri della famiglia. Il rapporto con il padre, i nonni, i fratelli rappresenta un’occasione di arricchimento affettivo importantissima che va sempre garantita e stimolata. Ad esempio, lasciate che qualche volta durante la settimana sia la nonna a prendere il piccolo all’asilo, cercate di creare delle situazioni in cui questa apertura affettiva possa svilupparsi e consolidarsi nel tempo. Per far sì che vostro figlio stia volentieri con queste persone, dovete essere voi per prime a mostrarvi serene e fiduciose al momento dell’affidamento.

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Salutare il bambino con calma spiegandogli che la mamma tonerà e lasciargli un oggetto transizionale, come una coperta o un peluche, può essere d’aiuto al momento della separazione. Questo ricordo tangibile dell’affetto materno gli permetterà di affrontare meglio lo stress del momento.

 

Sara Forniz

 

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Ho conseguito la laurea magistrale in Turismo del 2013 concludendo il percorso di studi che avevo iniziato mossa dal profondo interesse per questo settore, all'interno del quale ho maturato diverse esperienze lavorative. Parallelamente ho continuato ad alimentare le mie competenze nell'organizzazione di eventi, anche in ambito culturale. Sono affascinata dalle scienze del comportamento, dalle civiltà antiche e dall'antropologia, amo la musica e l'arte.


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