1. consapevolezza dei propri punti di forza e i propri limiti. Quando si è giovani si hanno tante aspettative, ma poca esperienza. Con il tempo una persona si prova sul campo e capisce che cosa veramente gli viene bene o no. Accettare sé stessi significa vivere meglio la vita, anche quella sessuale e saper utilizzare al meglio le proprie doti e mimetizzare i propri difetti.
2. aver fatto pace con il tempo che passa. Non si può vincere contro il tempo, prima lo si capisce, prima si smette di trascorrere del tempo in una lotta inutile. Il tempo ci porta l’esperienza, ci cambia, se lo vogliamo, ci migliora. Se una cosa non la possiamo cambiare è meglio che impariamo a capire come renderla utile.
3. interesse e curiosità per l’altro e per il suo mondo. Fare sesso significa entrare in contatto con l’altro, più coltiviamo un genuino interesse per il partner e cerchiamo il suo benessere sessuale oltre al nostro, maggiore soddisfazione si avrà durante la vita sessuale (sia nostra che sua).
4. ricerca del benessere sessuale fine a sé stesso. I tabù e gli stereotipi, nonché l’aspettativa di generatività insita nella vita sessuale giovanile, lascia il campo al piacere del sesso fine a sé stesso e al proprio benessere. Tolta dai doveri, la vita sessuale ne guadagna e diventa più creativa ed audace.
Saggiamente una volta si diceva che “ogni stagione ha i suoi frutti”, oggi ce lo conferma la scienza in antitesi ad una società che esalta la giovinezza come unico esempio di perfezione. Noi amiamo le rughe.
Dott.ssa Antonella Besa
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