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Le misure di prevenzione e contrasto al cyberbullismo: la legge n. 71/2017

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La diffusione di internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi. Ci sono però dei rischi legati ad un uso improprio di questo strumento, soprattutto fra i giovani. Tra questi c’è il cyberbullismo, noto anche come bullismo on line. Si caratterizza per l’uso di strumenti informatici per inviare messaggi dal contenuto violento, volgare, offensivo o denigratorio verso un altro soggetto nei cui confronti si determina uno stato di soggezione e sottomissione psicologica. Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media, soprattutto social network (Facebook, Twitter..), chat, forum on line, ma anche telefonate e messaggi.

Si tratta di un fenomeno tristemente noto per i gravi fatti di cronaca che hanno coinvolto giovani adolescenti. È la storia di Carolina Picchio, 14 anni di Novara, studentessa morta suicida nel gennaio del 2013 dopo che era stato diffuso in rete un video a sfondo sessuale che la vedeva protagonista. La vicenda ha avuto una forte eco anche fra le istituzioni parlamentari a cui il padre di Carolina si era espressamente rivolto per chiedere l’approvazione di una legge per la prevenzione ed il contrasto al fenomeno nato sull’onda del caso di sua figlia, che si lanciò nel vuoto per troppo dolore.

L’appello non è rimasto disatteso. Il 29 maggio del 2017 è stata approvata la legge n. 71 che disciplina per la prima volta in tutta Europa le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.

L’obiettivo della legge è quello di contrastare questo fenomeno sociale in tutte le sue manifestazioni garantendo opportuni interventi a tutela delle vittime con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione a favore dei minori coinvolti. In particolare, è previsto che le vittime di cyberbullismo, che abbiano compiuto almeno 14 anni, e i genitori esercenti la responsabilità sul minore, possono rivolgere al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale del minore diffuso tramite internet.

Se la richiesta non viene eseguita entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.

Tra le novità della legge, anche la misura di prevenzione dell’ammonimento del questore che, in concreto, potrebbe rappresentare un valido deterrente alla prosecuzione di condotte di cyberbullismo. La procedura può essere attivata dalla vittima, rappresentata dai genitori o dal tutore, ma anche da terze persone, purché non da una fonte anonima, fino a quando non sia stata presentata la querela o la denuncia. I fatti vengono esposti alla polizia o ai carabinieri i quali trasmettono poi gli atti al questore che, se ritiene sussistente il fatto, convoca il minore autore del reato insieme ad almeno un genitore, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge (ad esempio a non divulgare il video se, per il momento, questo circola soltanto su chat singole o di gruppo).

La legge coinvolge in prima linea anche le istituzioni scolastiche attribuendogli nuovi compiti e responsabilità. Nello specifico, ogni istituto scolastico dovrà individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo. Al dirigente scolastico spetterà informare, fin da subito, le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l’autore.

Indubbiamente c’è ancora molta strada da percorrere nell’ambito della prevenzione e della repressione del fenomeno ma, come sottolineato da Amnesty International Italia, l’importanza della legge sul cyberbullismo è l’aver riconosciuto alle vittime minorenni (over 14) la possibilità di agire in prima persona nella difesa dei loro diritti.

avv. Francesca Boraso

Foto: Designed by Dragana_Gordic / Freepik



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