Diventare genitori è di certo un’esperienza meravigliosa, ma stravolgente allo stesso tempo. L’arrivo di una gravidanza comporta necessariamente il dover affrontare dei cambiamenti, come la perdita dei propri spazi e della propria libertà, per non parlare poi, di tutte le responsabilità nei confronti di una nuova vita del tutto dipendente da noi, e di quelle relative al sostentamento economico.
Se poi la gravidanza non è stata programmata, questa può costituire un vero e proprio fulmine a ciel sereno nella vita della coppia, che non preparata emotivamente ad affrontare la situazione, nella maggior parte dei casi cessa immediatamente di esistere: e questo non vuol dire che alla gravidanza succeda lo stesso. Nella pratica clinica è abbastanza comune incontrare casi in cui la donne, subito dopo una rottura dovuta proprio alla scoperta della gravidanza, decida comunque di gestirla da sola. Cosa succede in questi casi?
Ad affrontare l’argomento è una rassegna della letteratura (Baranowska-Rataj et al., 2014) dove, una serie di ricerche sottolineano come in questa particolare fase , la futura mamma affronti dei momenti di disperazione mista a depressione, uno stato di malessere psicologico, cognitivo ed emotivo alimentato da ansia ed angoscia che a sua volta genera una serie di pensieri disfunzionali: “Sarò in grado di crescere e prendermi cura di mio figlio da sola? Riuscirò a garantirgli un adeguato sostentamento economico? Potrò renderlo felice?”
In questa delicata fase di sconforto iniziale, caratterizzata principalmente da sfiducia e autostima carente, la neo-mamma necessita di un supporto psicologico adeguato, mirato ad arginare il senso di fallimento percepito, tramite una valorizzazione delle sue risorse e capacità. Anche il supporto sociale, amicale e familiare gioca un ruolo chiave in questa fase, in quanto funge da motivazione, da leva che spinge la donna ad investire tutte le sue energie nel nuovo ruolo di mamma. I gruppi di auto-aiuto possono essere una buona risorsa nella presa di consapevolezza da parte della neo-madre, che possono, in questo modo, percepire di non essere l’unica al mondo ad affrontare questa situazione.
A tal proposito non si può far a meno di citare ancora una volta la letteratura (Baranowska-Rataj et al., 2014) dove viene dimostrato che le mamme single, diventano ben presto in grado di allevare i propri i figli tra mille equilibrismi e difficoltà, convivendo e combattendo con lo stigma sociale derivato dai pregiudizi sulla condizione di mamma single. Nonostante tutte le difficoltà, le mamme single riportano che i bambini costituiscono il centro assoluto del loro universo. In molti casi, è stato proprio l’arrivo del bambino con le conseguenti responsabilità, a spingerle a mettere la parola fine ad una relazione infelice.
dott.ssa Liliana Zagaria